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LE SUPPLICI (LES SUPPLIANTES)  AU CENTRE
LES SUPPLIANTES D’ESCHYLE samedi 30 mars de 14h à 17h
LES SUPPLIANTES D’ESCHYLE
ENTRE PRÉSENT ET PASSÉ

Présentation en italien
Projection en italien avec sous-titres italien


Dans le magnifique scenario, unique au monde, du Théâtre Grec de Syracuse, depuis plus de cent ans le drame antique renouvelle sa puissance grâce aux plus grands artistes du présent qui ne cessent pas de le métamorphoser. Nous parlerons d’une tragédie représentée pour la première fois en Grèce en 463 a. C. ; en 2015, le grand réalisateur italien d’origine bulgare Moni Ovadia a donné une nouvelle, spectaculaire interprétation à Syracuse.
Dans Les Suppliantes d’Eschyle cinquante jeunes filles – les filles de Danaos – refusent d’être mariées de force à leurs cousins et décident de fuir de l’Afrique par mer. Débarquées sur les rives de la cité grecque d’Argos, elles demandent la protection du roi Pélasge contre les Égyptiens
qui les poursuivent. Le roi hésite : trahir le sacre lien d’hospitalité ou affronter la guerre ? Il décide de consulter son peuple, qui accepte la supplication et accueille les filles malgré la menace de la guerre.
Les Suppliantes sont la tragédie de l’errance, de la peur, de la violence, mais on y raconte aussi l’amour et le respect pour tout ce qui est étranger, que ça soit pour les femmes, les langues, les cultures et même pour l’inconnu qui nous habite.
L’historien Raffaele Riccio, sur les traces mythiques, anthropologiques, archéologiques de la région de la Méditerranée, nous montrera que les migrations, les échanges, les commerces, culturels et non, ont été l’ossature de toute la civilisation méditerranéenne et du continent européen.
D’un autre côté Antonella Cosentino, professeur de latin et d’italien, éclairera la fonction du mythe par lequel Eschyle veut apprendre à ses concitoyens une éthique de vie. Ce sont donc la valeur de la démocratie et la sacralité de l’hospitalité à être célébrées dans la tragédie. Mais le message d’Eschyle est plus profond : dans ces femmes d’aspect barbare, qui repoussent le mariage et se déclarent ouvertement hostiles aux hommes, se cache la menace d’une subversion de l’ordre social.
Pour conclure, la psychanalyste et traductrice Angela Peduto nous fera comprendre l’originalité audacieuse de la pièce théâtrale que Moni Ovadia a mis en scène à Syracuse.
Finalement, grâce à l’autorisation de l’INDA (Institut National du Drame Antique), on aura la chance de voir le spectacle.


Après-midi consacrée à la tragedie de Eschyle avec la projection du spectacle qui a été représenté au Théâtre Grec de Syracuse du 15 mai au 28 juin 2015.


Avec l’inoubliable mise en scène de Moni Ovadia ce spectacle est resté gravé dans la mémoire des milliers de personnes qui ont eu la chance d’y assister.  

Le rare enregistrement de la RAI sera présenté et commenté par Antonella Cosentino, Angela Peduto et Raffaela Riccio.

14h - Le radici mitologiche e antropologiche delle Supplici par Raffaele Riccio (en italien)

14h30 - Le Supplici di Eschilo  par Antonella Cosentino (en italien)


Pause 15min

15h15 - Présentation du travail de Moni Ovadia et de l’INDA , istituto nazionale del dramma antico par Angela Peduto  (en italien)

15h30 - Projection des Supplici ( 1h 25' ) en italien et sicilien sous-titré en italien 

17h - Goûter à la sicilienne 



Antonella Cosentino est professeur de latin et italien au lycée. Passionnée de théâtre, elle a écrit des pièces représentées dans plusieurs théâtres de la région. En 2013 elle a publié son premier roman, Dalla mia finestra si vedeva il mare; son deuxième roman, Come un ramo sull’acqua, a gagné le prix Todaro-Faranda en 2016.

Angela Peduto est psychanalyste, essayiste, traductrice. Passionnée de musique et littérature, elle a exploré le monde expressif d’écrivains et de musiciens. Spécialiste de l’œuvre de Pascal Quignard, elle a traduit une partie de son œuvre pour l’éditeur Analogon.

Raffaele Riccio est professeur d’histoire et philosophie au lycée. Il est spécialiste du Baroque italien et européen. Il participe à la programmation et à la réalisation de plusieurs activités culturelles à Bologne. Il a publié plusieurs textes d’argument esthétiquè-philosophique.



LE SUPPLICI DI ESCHILO
TRA PASSATO E PRESENTE


Nel magnifico scenario del Teatro Greco di Siracusa, luogo unico al mondo, da più di cento anni il dramma antico riprende vita e i più grandi artisti del presente ne rinnovano la potenza, sempre trasfigurandola.
Parleremo di una tragedia andata in scena per la prima volta nel 463 a. C. e di cui Moni Ovadia, il grande regista italiano di origine bulgara, nel 2015 ha dato una nuova, spettacolare interpretazione.
Nelle Supplici di Eschilo le cinquanta figlie di Danao sbarcano in terra greca, fuggendo dai cugini che pretendono di averle come mogli. Nel recinto sacro, dove il supplice è per antica consuetudine inviolabile, raccontano la loro storia a Pelasgo, re di Argo. Il re è incerto: tradire il legame di ospitalità, e con esso la legge degli dei, o andare incontro a guerra certa con gli Egizi? Egli decide infine di sottoporre la questioneall'assemblea cittadina. La supplica delle Danaidi sarà accolta, le donne ospitate e la legge divina rispettata, pur davanti alla prospettiva della guerra.
Le Supplici sono la tragedia dell’erranza, della paura, della violenza, ma narrano anche l’amore e il rispetto per ciò che è straniero – che si tratti di donne, lingue, culture o anche l’ignoto della nostra intimità.
Raffaele Riccio, storico, seguendo le tracce mitiche, antropologiche e archeologiche presenti nell’area del Mediterraneo, mostrerà come le migrazioni, gli scambi, i commerci, culturali e non, sono stati la struttura portante di tutta la civiltà mediterranea e dell’intero continente europeo. Antonella Cosentino, latinista e italianista, illustrerà la funzione del mito, di cui Eschilo si serve per indicare ai suoi concittadini la direzione da dare alla propria vita. E dunque sono gli alti valori della democrazia e le sacre leggi dell’ospitalità ad essere celebrati. Ma il messaggio di Eschilo non si ferma qui: in queste figure femminili dall’aspetto barbaro che rifiutano il matrimonio e si dichiarano apertamente ostili all’uomo si cela la minaccia di una sovversione dell’ordine sociale.
Nella seconda parte dell’incontro Angela Peduto, psicoanalista e traduttrice, ci farà comprendere l’originalità e l’audacia della rappresentazione teatrale che Moni Ovadia ha messo in scena a Siracusa. Infine, per gentile concessione dell’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico), sarà possibile vedere la registrazione dello spettacolo.


Le radici mitologiche e antropologiche delle Supplici
Raffaele Riccio 
Esploreremo la storia delle migrazioni nell’area del Mediterraneo (C. Broodbank, Il Mediterraneo, Einaudi, 2015) per mostrare, attraverso riferimenti mitici, antropologici, archeologici, come le migrazioni, i commerci, i traffici culturali e non, siano stati nei secoli la struttura portante della civiltà stessa del Mediterraneo e del continente europeo.
Al di là della dicotomia Greci/barbari o straniero/cittadino, cercheremo di definire con le parole delle Supplici la lenta formazione dei modelli sessuali, sociali, culturali su cui poi si è andata definendo la società ellenica e, per filiazione, la nostra occidentale. (30’)
 
 
Le Supplici di Eschilo
Antonella Cosentino
Eschilo è il “ fondatore” del teatro classico, colui che attraverso la problematizzazione e l'attualizzazione delle vicende mitiche portate in scena insegna ai suoi concittadini in quali direzioni orientare la propria vita. La vis paideutica eschilea emerge anche nelle Supplici: attraverso la fuga ad Argo delle cinquanta figlie di Danao, che rifiutano le nozze con i cugini egizi, e soprattutto attraverso la decisione del re Pelasgo di accoglierle, in accordo con l'assemblea dei cittadini, pur nella consapevolezza di un inevitabile scontro armato con il popolo da cui sono partite, sono i valori alti della democrazia e la sacralità del dovere di ospitalità ad essere celebrati, irrinunciabili conquiste della civiltà ateniese. Ma basta una semplice lettura dell'opera per rendersi conto che il messaggio eschileo non è cosi rassicurante e che in queste supplici dall'aspetto barbarico, che rifiutano il matrimonio con i cugini e che si dichiarano apertamente ostili all’uomo, si cela la minaccia di un sovvertimento dell’ordine sociale che la tragedia non riesce veramente a ricomporre. (30’)
 

Antonella Cosentino Calabrese di nascita, laureata in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Bologna, insegna Italiano e Latino nel liceo Giordano Bruno di Budrio (Bologna). Appassionata di teatro, cura da molti anni le attività teatrali della sua scuola e scrive commedie e monologhi, rappresentati in vari teatri del territorio. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo romanzo, Dalla mia finestra si vedeva il mare, il suo secondo romanzo, Come un ramo sull’acqua, è stato il vincitore del premio Todaro-Faranda nel 2016.

Angela Peduto è psicoanalista, saggista, traduttrice. Studiosa di musica e letteratura, ha loavorato con strumenti psicoanalitici al mondo espressivo di scrittori classici e contemporanei (S. Beckett, E. A. Poe, M. Proust, P. Quignard) e di musicisti e compositori (Antonio Vivaldi, Clara Wieck Schumann), dedicando a questi temi saggi e numerosi incontri pubblici. Specialista di Pascal Quignard, ha tradotto diverse sue opere per la casa editrice Analogon. Tra le pubblicazioni più recenti, i contributi a Il sogno, crovevia di mondi (2013), Venise et le réve (2015), Pascal Quignard, Transations et métamorphoses (2015).

Raffaele Riccio
insegna Storia e Filosofia nei licei bolognesi e si è occupato di Sotria della cultura e della mentalità del Seicento italiano ed europeo. Collabora alla programmazione delle attività di varie associazioni culturali cittadine. Ha pubblicato diversi saggi e articoli di argomento estetico-filosofico Tra glio ultimi lavori : Attraverso il Cilento, il viaggio di C. T. Ramage, da Paestum a Policastro (2013), Armando Diaz Il generale e l’uomo (2018), Galeazzo Sabatini (1593 - 1662) musicista e uomo di corte (2018, in collaborazione con la storica della musica Maria Chiara Mazzi).


Entrée libre - dans la limite des places disponibles au Centre culturel italien - 4 rue des Prêtres Saint-Séverin 75005 Paris - Métro Saint Michel ou Cluny La Sorbonne