"Il cinema è un dispositivo che crea forme, che le inventa, che produce vitamine cognitive, nutrimento per gli occhi e quindi anche per la mente e per il cuore", ricordava Gianni Canova in un'intervista di qualche anno fa. Eppure, spesso, sembra che gli autori, in Italia, abbiano dovuto lavorare in assenza di un'industria culturale degna di questo nome, e in qualche modo contro l'ingiunzione di doversi conformare ai modelli classici dominanti (basti pensare al peso che ha avuto l'eredità neorealista sulle produzioni della seconda metà del secolo scorso). Nell'ambito di questo seminario, si tratterà di esplorare il divario tra creazione artistica e contesti produttivi, affrontando l'opera di registi tanto originali sul piano dei contenuti, quanto indipendenti dalle dinamiche di mercato più consolidate. Lina Wertmüller, Maurizio Nichetti, Bruno Bozzetto, Roberta Torre, Paola Randi, Pierfrancesco Diliberto sono solo alcuni dei nomi con cui tenteremo di familiarizzarci.ROMANZO E CINEMA IN ITALIA